Chi mi conosce sa che da anni cerco di informare come l’infiammazione abbia un ruolo fondamentale nelle genesi e nella evoluzione di moltissime malattie, in primis il diabete e il cancro, oltre che nelle malattie neurodegenerative, SLA, sclerosi multipla, Parkinson, Alzheimer, e come sia possibile controllarla con la alimentazione
E’ di recentissima pubblicazione un lavoro compiuto su 400 pazienti affetti da Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), seguiti per oltre 18 mesi: si è visto che alti livelli di omega3 erano associati ad una sopravvivenza superiore e ad una riduzione della progressione della malattia
Collateralmente si è visto che livelli più alti di colesterolo e trigliceridi erano associati con un decorso migliore della malattia, e che l’uso delle statine lo peggiorava.
Per chi è interessato invito a leggere il mio post sul colesterolo
Gli omega 3 sono grassi polinsaturi considerati essenziali. In particolare, il loro precursore (l’acido alfa-linolenico, ALA) non può essere sintetizzato dall’organismo, e per questo deve essere assunto per via alimentare
Si trovano principalmente nei pesci grassi come acciughe, aringhe, sgombro ,nelle noci e nei semi di lino
La conclusione di questo studio non mi coglie di sorpresa; è dai tempi di un bellissimo corso di tanti anni fa con il biochimico Barry Sears, inventore della dieta a zona, che consiglio questa integrazione, abbinata ad una dieta antiinfiammatoria, ai pazienti che soffrono delle suddette patologie.
Non mi stupisce perchè gli omega 3 interagiscono a livello dell’acido arachidonico facendo sì che, invece di produrre eicosanodi pro-infiammatori , producono eicosanoidi anti-infiammatori.
Gli eicosanoidi funzionano con il principio del più ce ne sono di buoni, permettetemi l’inappropriatezza, meno ce ne sono di cattivi: sono dei potentissimi ormoni, scoperti in epoca molto recente, oggetto di premi Nobel; alcuni sono più noti, come le prostaglandine, altri meno
Insomma, ancora una dimostrazione che il problema non sono i grassi